mercoledì 2 luglio 2014

1984: Amadeus


Amadeus

Anno:      1984
Regista:   Miloš Forman

Nessuno può negare che gli anni ottanta abbiano offerto alle menti creative dell'epoca terreno fertile per ogni tipo di trovata discutibile e kitsch, ma il post di oggi dimostra che anche prodotti di alta, altissima qualità riuscirono a trovare il loro spazio. 
Nel 1984 usciva Amadeus. Io il film l'ho visto varie volte: per la curiosità che ho verso il personaggio, per amore della musica, e spesso per ragioni di studio per scene e costumi.
Ma il film non è solo questo. Miloš Forman presenta sullo schermo, come non mi è più capitato di vedere, la personalità di Mozart, i processi creativi dell'autore, ma soprattutto non solo il genio indomabile quale è stato, ma l'uomo, il ragazzo che ha rivoluzionato l'intera storia della musica. Con tutto il suo talento, sì, ma anche con tutti i suoi difetti.

"sono una persona volgare, però Vi assicuro, Vostra maestà, che la mia musica non lo è."





La storia prende spunto dall'opera teatrale di Peter Schaffer del 1978, sulla rivalità tra il giovanissimo compositore salisburghese Wolfgang Amadeus Mozart, e il compositore veronese Antonio Salieri, presenti alla corte dell'impero asburgico nello stesso periodo. 
È l'anno 1823 e l'anziano Antonio Salieri, dimenticato da tutti e ricoverato in manicomio, racconta a un sacerdote del suo rivale e dei suoi meschini tentativi di portarlo alla rovina,  sempre combattuto tra un' incondizionata ammirazione e un odio profondo per la consapevolezza di non poter mai raggiungere o avvicinarsi al suo talento.

"Perché Dio parla proprio tramite la musica di Mozart e non la mia? Perché Dio avrebbe scelto un fanciullo osceno quale suo strumento?" 



Ovviamente questa ricostruzione è prettamente letteraria e totalmente infondata; riprende una fantasiosa tesi di Puškin sulla morte di Mozart per mano di Salieri: quest'ultimo avrebbe commissionato a Mozart un Requiem per poi ucciderlo, spacciarlo per suo e suonarlo al funerale di Mozart stesso, per sentirsi finalmente "toccato da Dio" tramite la musica. In realtà un barlume di vicenda reale c'è, e si può ritrovare nella  figura dell'anonimo committente del Requiem (si ipotizza fosse il nobile austriaco Franz Von Walsegg), che sembra avesse proprio l'intento di spacciare per suo il lavoro.




Ci sarebbe moltissimo di cui scrivere: su Mozart innanzitutto, sul periodo storico e sul film stesso, ma non è questa la sede adatta per farlo. Consiglio la visione con il bravissimo Tom Hulce che interpreta Amadeus e F. Murray Abraham nei panni di Salieri, oltre che per la gioia degli occhi nel vedere delle fedelissime ricostruzione della Vienna del XVIII secolo. Il film vinse nel 1985 ben quattro Golden Globe e otto premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia.

Ultima curiosità: si dice che per la parte di Mozart, all'inizio gli autori avessero pensato a Mick Jagger. (!)
E per finire, ora gustatevi il terzo movimento della sonata per pianoforte n. 11:

mercoledì 25 giugno 2014

1989 / 90 : Égoïste









































Égoïste
( parfum CHANEL)


anno:       fine anni 80 inizio 90
Regista:   Jean-Paul Goude


Dopo questo lungo silenzio non si poteva che riprendere il nostro viaggio negli anni ottanta citando una delle pubblicità che ha fatto storia: Égoïste di CHANEL. 

Égoïste, ideato dal profumista Jacques Polge è un profumo da uomo. Immesso nel mercato all'inizio degli anni 90 è accompagnato da una campagna pubblicitaria indimenticabile. 
Ironico, sensualissimo ed immediato, lo spot gioca con il clichet dell'uomo ammaliatore ed egoista. Il dongiovanni, lo sciupafemmine che dissemina amanti disperate in ogni dove. 





















La scena si consuma tra i balconi di un palazzo dai quali alcune donne, elegantemente vestite e pettinate, si mettono ad urlare istericamente lanciando teatrali invettive contro un uomo che pare abitare al centro dell' edificio. Lui non lo vedremo mai( almeno nella prima campagna), solo la sua mano che appoggia sulla ringhiera la nota boccetta di profumo ci farà intuire la sua presenza.

disegno di Michel Rose

 
scenografie di Michel Rose
Pare che il regista Jean Paul Gaude, abbia fatto resuscitare con questo spot un vecchio progetto TV andato male e liberamente ispirato ad un romazo "La Femme au nez coupé", scritto dalla sua compagna dell'epoca. Il progetto aveva una trama particolarmente drammatica: un uomo, un macho, ubriaco di gelosia taglia il naso alla sua compagna per punirla della sua infedeltà. Nel film Tv la stessa scena che compare nello spot, era interpretata da alcune ragazze magrebine testimoni urlanti della tragedia, che aprendo e chiudendo le finestre lanciavano insulti ed accuse al carnefice della loro amica.

Il Film per la Tv non è mai andato in porto, ma questo spot, accompagnato dalle scenografie di Michel Rose e dalla incalzante musica " Danza dei cavalieri "tratta dal balletto Romeo e Giulietta di Sergej Sergeev, è diventato un vero e proprio cult. 

Chi di voi non ha mai urlato Égoïste! Égoïste!Égoïste! Égoïste!

venerdì 28 febbraio 2014

1986: Labyrinth - Dove tutto è possibile







































Labyrinth - Dove tutto è possibile
( titolo originale Labyrinth)


anno:       27 giugno 1986
Regista:   Jim Henson


Non conoscevo Labyrith. Non l'avevo mai visto e non ne avevo mai sentito parlare. Strano, da bambina film come questo mi avrebbe fatto letteralmente impazzire. Guardandolo ora invece, mi ha lasciata piuttosto indifferente e forse un tantino infastidita per i tanti, troppi riferimenti che non si limitano ad essere semplici citazioni, purtroppo. Prima fra tutte le illustrazioni di Maurice Sendak, ma anche "Alice nel paese delle meraviglie", 
" Il mago di Oz" , le costruzioni impossibili di Esher, e c'è un personaggio decisamente uguale a Maga Magò...




Jennifer Connelly


Comunque troviamo un fantastico David Bowie, che non si distingue per una recitazione da oscar, ma sicuramente ci regala una colonna sonora da urlo. Il duca bianco interpreta 
il re dei Goblin, malvagio stregone che fa sparire il fratellino di Sarah, una giovanissima Jennifer Connelly. Il personaggio di Bowie compie giochi di prestigio per tutta la durata del film. Riesce infatti a far ruotare quattro sfere di cristallo su una mano e farle scorrere sul corpo come fossero incorporee. Pare che al suo fianco durante le riprese ci fosse proprio il pioniere di questa disciplina ( ovvero la contact juggling) il rinomato giocoliere Michael Moschen.

David Bowie























Il mio voto dunque è un 6. Ma se non l'avete visto, guardatelo. E soprattutto, se avete bisogno di attraversare un fiume di dubbia natura, assicuratevi di avere con voi un mostro Bubo che chiama le rocce! 


martedì 25 febbraio 2014

1944 -2014



  
Addio ad Egon Spengler uno dei 4 mitici acchiappafantasmi. Harold Ramis è morto il 24 febbraio all'età di 69 anni a Chicago, e noi di The 80ies non potevamo che rendere omaggio ad uno degli autori di Ghostbuster, film del quale vi abbiamo parlato qualche settimana fa ( qui).   Regista, attore e sceneggiatore Harold Ramis viene ricordato soprattutto per " Ricominciamo da Capo" "Animal House" e naturalmente "Ghostbuster". 














Un grande CIAO ad Harold e ricordate sempre: non incrociate mai i Flussi! 


mercoledì 19 febbraio 2014

1985: Ritorno al futuro



Ritorno al futuro
(titolo originale Back to the future)

Anno:      1985
Regista:   Robert Zemeckis

«Great Scott!» «Bontà Divina!» «Grande Giove!»
Il film che è diventato l'icona degli anni ottanta, il primo della fortunatissima trilogia prodotta da Spielberg, ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis e diretta da quest'ultimo. E pensare che nei successivi quattro anni dalla stesura della sceneggiatura nel 1981, tutti i più importanti studi cinematografici rifiutarono il film. A quanto pare sembrava troppo leggero e troppo poco sexy: esempi concreti di come la costanza porta i suoi frutti. 
Tutti conosciamo la trama: nel primo episodio, Marty McFly (Michael J.Fox ) dal 1985 viene catapultato nel 1955 grazie alla macchina del tempo ideata dal suo bizzarro amico  Emmett "Doc" Brown (Christopher Lloyd). 
Qui come negli altri due film, i protagonisti saranno impegnati tutto il tempo a risolvere problemi per evitare catastrofici paradossi temporali.

Christopher Lloyd e Michael J. Fox
Michael J. Fox durante la lavorazione del film ha dovuto sostenere ritmi impossibili perché doveva recitare contemporaneamente per Casa Keaton. Anche Zemeckis, visto che si filmava tutte le notti,  non se la passava benissimo: «fu il periodo più pesante, più fuori forma e malato della mia vita». 


Christopher Lloyd invece dichiarò che per la costruzione del suo personaggio si ispirò ad Albert Einstein e Leopold Stokowski, direttore d'orchestra statunitense.

Leopold Stokowsk(via)
Il film è pieno di citazioni di personaggi, gruppi musicali e altri film. Ne segnalo una tra tutte: Preferisco l'ascensore!, il celebre film muto del 1923. La carrellata sugli orologi nel laboratorio di Doc all'inizio del film, inquadra uno degli orologi con un pupazzetto attaccato alle lancette. Come non ricordarsi della famosissima scena del film di Harold Lloyd?

Lloyd si arrampicò davvero con sotto una strada trafficata e provò molte altre acrobazie. In questa scena si disarticolò una spalla, ma avrà sempre tutta la mia stima.

Ora scatenatevi al ballo Incanto sotto al mare.
I ragazzi degli anni '50 non erano pronti ad ascoltare questa musica, ma noi sì. 
Grazie Michael.
Let's go!


mercoledì 12 febbraio 2014

1986: The final countdown









































The final countdown 

Data:         1986
Autore:      Joey Tempest
Band:         Europe

Lasciate che vi faccia un po' di numeri: 
12 i milioni di copie vendute in tutto il mondo
27 i paesi in cui è stato il primo in classifica
9 le settimane in cui è rimasto primo in classifica in Italia

The final countdown è Il singolo più famoso degli Europe. Presente in molte colonne sonore dei film di quegli anni (Rocky...) e non solo, ha portato la band ad un successo planetario. 
La base musicale fu scritta da Tempest per intrattenere il pubblico del Galaxy ( una discoteca di grido Svedese). I proprietari del locale volevano una base strumentale da far ascoltare alla gente in coda. Questo avveniva nel 1982. Qualche anno più tardi, il riff venne riproposto una sera che gli Europe erano ospiti nel locale e tac: Tempest fu chiamato per scrivere il testo e inserito nella band.
Europe - Tempest è quello al centro

Non arriviamo neppure vicino al numero di cover fatte per "Get lucky" dei Duft Punck 
(mi direte, e che c'entra?), però anche The final countdown vanta innumerevoli versioni, (qui una molto interessante e piuttosto recente). Sicuramente è una delle canzoni più utilizzate per saggi delle scuole di musica ( se cercate su youtube ce ne sono alcuni spassosissimi)...

Curiosità:
Pare che Tempest si sia ispirato alla canzone di David Bowie Space Oddity.
Sarà che parlano tutte e due di spazio e navicelle...mah.

Ora sciogliete i capelli e ....

giovedì 6 febbraio 2014

1984: Like A Virgin






Like A Virgin

Data:         6 novembre 1984
Autore:      Billy Steinberg e Tom Kelly
Cantante:   Madonna

Like a virgin è uno dei pezzi più famosi di Madonna. All'epoca, molti cantanti rifiutarono di interpretare il brano per via del suo ambiguo significato, ma la nostra pop star d'eccezione non si tirò indietro, anzi, ne fece un successo planetario. Il singolo venne cantato live per la prima volta nel 1985 durante il Virgin Tour, il primo tour in assoluto di Madonna. 



Uno dei critici dichiarò con fermezza che non sarebbe durata più di sei mesi: la musica sarebbe morta dietro alla sua immagine e al suo look appariscente. Alla luce dei fatti, direi che si è un filino sbagliato. Seguirono lo spettacolo 200.000 persone.

Ph. Stephen Torton

Il video del singolo è girato interamente a Venezia da Mary Lambert, che diresse anche BorderlineMaterial Girl e Like a Prayer.

Ora possiamo arricciare i capelli, per poi cantare e danzare scomposti. 
In mancanza della gondola, io salterò sul divano.

mercoledì 29 gennaio 2014

1984 : Ghostbusters









































Anno:       1984
Regista:    Ivan Reitman

Quando ho rivisto Ghostbusters, mi sono accorta di non ricordarmi quasi nulla del film.
Due cose mi erano rimaste stampate in testa: il fantasma verde e sbavone, Slimer
e... Bill Murray, naturalmente. 
Eppure mi ricordo che da bambina impazzivo letteralemente per questi quattro super eroi non convenzionali, che andavano in giro a salvare la gente da ectoplasmi incazzati. Mi piacevano così tanto da non perdermi neppure una puntata della serie animata che andava in onda il pomeriggio. Serie creata, tra l'altro, dal successo planetario del film.  

Bill Murray - backstage
Dopo aver letto un articolo sulla fisica quantistica e la parapsicologia, a Dan Anykroyd 
( Ray, nel film) venne l'idea per un film fantastico. Mettere insieme queste due discipline gli permise di spiegare scientificamente alcuni aspetti sui fantasmi e le dimensioni parallele. A lui e alla sua passione per il paranormale dobbiamo dunque il concept della pellicola, ma il successo al botteghino avvenne grazie agli effetti speciali ( Ghostbuster 2, dell'85 fu addirittura candidato agli oscar) e al talento nelle improvvisazioni di Bill Murray.

Sigourney Weaver- backstage
Curiosità:

il logo che tutti ben conosciamo (fantasma bianco rinchiuso in un cartello di divieto rosso), commercializzato e "merchandisingizzato" ovunque, nell'1985 fu causa di una diatriba legale tra la la Harvey Comics, casa editrice che deteneva i diritti di Casper, e la Columbia. La casa editrice accusava la Columbia di aver plagiato uno dei personaggi di Casper appunto, sostenendo che il fantasma del logo avesse fattezze troppo simili a quelle di Fatso, uno dei tre zii del fantasmino fumetto. Il caso durò quasi un anno, finchè il giudice ritenne che "ci sono limitati modi per disegnare un fantasma", e la storia finì li. Dunque, state attenti a disegnar fantasmi e se ne vedete uno…"Who you gonna call (ghostbusters)!"



martedì 21 gennaio 2014

1982: SUPERCAR



SUPERCAR (titolo originale Knight Rider)

Anno:       1982 - 1986
Ideatore:  Glen A. Larson

Supercar è una serie televisiva statunitense interpretata da David Hasselhoff
Il protagonista insieme a KITT, una macchina completamente automatizzata e in grado di parlare, inizierà una lunga battaglia contro le forze del male -che non mancano mai-. 
A distanza di anni , è impossibile per me non ricordare ancora il motivetto della sigla
Onestamente non ricordo cosa mi teneva ferma sul divano a guardare queste assurde puntate, ma tant'è. 
La storia inizia in modo davvero bizzarro: si assiste al salvataggio di un uomo (interpretato da Larry Anderson) da parte delle industrie Knight, un avvenimento che stravolgerà tutta la sua vita. Cambierà il suo nome (da Michael Arthur Long a Michael Knight) e l'attore (subentra David Hasselhoff).




La serie, che richiedeva altissimi costi di produzione, chiuse repentinamente i battenti a causa del calo degli ascolti nel 1986. 

Gary Coleman e David Hasselhoff



David comunque ne ha fatte di cose (non perdetevi questo recente spot pubblicitario), e KITT e KARR (la macchina dotata di tecnologia futuristica antagonista di KITT) non sono mica finite nel dimenticatoio: molti fan sfegatati ancora oggi in varie parti del mondo ne riproducono perfettamente il modello sia all'esterno che all'interno. 

D'altronde pigiare il tasto TURBO BOOST può essere sempre utile.

martedì 14 gennaio 2014

1982: R A M B O








































RAMBO
( titolo originale Rambo (First Blood))
Anno:   1982 
Regia:  Ted Kotcheff

...Pare sia stato considerato da molti uno dei migliori film del 1982...sicuramente è uno dei due ruoli (l'altro è Rocky) di maggior successo di Stallone, e con altrettanta certezza si può dire che Rambo è da sempre l' icona Macho per eccelenza. Persino i miei piccoli compagni di classe alle elementari lo imitavano nel boschetto dietro la scuola trovando qualche scusa per darsele di santa ragione. Personalmente, mi ha sempre fatto sorridere. Anche perché quello che mi rimaneva appicciato addosso di questo film era per lo più la sua imitazione: Hot shot II.
Stallone in RAMBO - first blood
























A Rambo comunque vogliamo sempre un po' di bene. Rivedendolo dopo che Dani me l' ha assegnato sono pure riuscita a soffrire con lui...

mercoledì 8 gennaio 2014

1982: THRILLER








































Thriller

Data:     30 novembre 1982
Autore:  Michael Joseph Jackson

Sicuramente la maggior parte di voi saprà già di che sto parlando. Quest'album non fece neppure in tempo ad uscire che già aveva raggiunto la vetta della Billboard 200 Chart e ci rimase per ben 17 settimane consecutive; 12 tracce diventate leggenda tra cui Billie Jean, Beat It, e naturalmente Thriller, la traccia omonima dell'album (che ve lo dico a fare!). Ma la vera rivoluzione arrivò un anno più tardi, con il video di Thriller. Un vero e proprio mini-film, risultato di un lavoro notevolissimo e costoso di costumi, scenografie e naturalmente effetti speciali elaborati e innovativi per l'epoca. Fu l'evento più chiacchierato e seguito della storia del pop, e cambiò radicalmente l'idustria e la cultura musicale di allora.

Michael Jakson e John Landis (regista " Un lupo mannaro americano a Londra")




...e mentre scrivo non potevo che ascoltarmi questo pezzo fantastico! I passi della coreografia non sono così complessi come sembrano, se siete curiosi li potete trovare qui.  Vi lascio sgambettare zombisticamente.... yuhoo!



1982: E.T. the Extra-Terrestrial























E.T. l'extra-terrestre 
(titolo originale E.T. the Extra-Terrestrial)

Anno:   1982 
Regia:  Steven Spielberg

E.T. non ha bisogno di molte presentazioni, vogliamo solo ricordare che quando uscì nel giugno del 1982, distribuito dalla Universal Pictures, ebbe un enorme successo, e divenne all'epoca il film con il maggior numero di incassi nella storia del cinema, superando anche Guerre Stellari.


Drew Barrymore and Steven Spielberg on the set of E.T.

Carlo Rambaldi, creatore di E.T.

Sarà colpa di una certa nostalgia, ma rivedere il film mi ha commosso ancora, come quand'ero piccola. 
Qui un breve video che documenta il lavoro di John Williams, storico collaboratore di Spielberg, che con le musiche di E.T. vinse il suo quarto Oscar.

Buona visione!